E’ cresciuto calcisticamente nell’ Atalanta Bergamasca Calcio, la squadra della sua città. E per chi come lui è bergamasco doc, significa tanto. Marcello Possenti, terzino sinistro arrivato a Forlì nel mese di novembre, si racconta ai tifosi biancorossi nell’ intervista della settimana.
Ciao Posse! Raccontaci qualcosa dei tuoi esordi da calciatore, dalle giovanili fino alle porte della Prima Squadra: “Ciao a tutti i tifosi dei galletti! Per me che sono bergamasco, essere cresciuto nell’ Atalanta ha un significato davvero speciale. A Bergamo l’ Atalanta è una religione, tutta la città sostiene quei colori e per un ragazzino che sogna di giocare in prima squadra farne parte è il massimo. Ho militato in nerazzurro dai 10 anni fino alla squadra Primavera, e ho sempre avuto la fortuna di essere allenato da mister molto preparati. Del gruppo con cui ho iniziato a giocare da piccolo, quasi tutti siamo arrivati in Primavera. Ho condiviso lo spogliatoio con giocatori come Sportiello, Baselli, e Zappacosta, che giocano tutt’ora in massima serie.”
Cosa ricordi del tuo esordio con i grandi dell’Atalanta? “E’ stata una serata magica. La partita era Atalanta -Livorno, di Coppa Italia, nella stagione 2010-2011. Ho esordito da titolare allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, e sono sceso in campo al fianco di giocatori come Dalla Bona, Peluso, Bonaventura e Manfredini. Ricordo che sugli spalti c’erano i miei parenti e tanti amici che mi hanno sostenuto, ed è stata un’ emozione indimenticabile”.
Poi hai iniziato la tua esperienza da professionista fuori dalla città in cui sei nato: “Sì, la mia prima esperienza fuori casa è avvenuta al Tritium, che comunque si trovava vicino a casa. E’ andata molto bene, mi sono ritagliato molto spazio ed è stata una stagione positiva. In seguito ho giocato in piazze più grandi come Lumezzane e Reggiana, dove mi sono trovato molto bene. La stagione più difficile è stata quella della Pro Patria, dove siamo retrocessi. Poi quella più distante da casa è avvenuta a Reggio Calabria. Non è stato facile, all’inizio ero titubante all’idea di trasferirmi così lontano, ma una volta lì mi sono trovato benissimo e ho un ricordo stupendo di quella esperienza, sia a livello calcistico che personale. A Carrara, poi, con mister Silvio Baldini ho trovato una squadra molto forte e penso di essere cresciuto molto come calciatore. A fine stagione ci siamo classificati ai playoff, ma siamo usciti al secondo turno contro la Viterbese.”
Hai militato anche nel Santarcangelo, dove hai avuto modo di conoscere mister Olivi, anche se ai tempi nelle vesti di compagno di reparto difensivo. Che tipo di rapporto avete?: “Samu era a fine carriera e mi sono sempre trovato molto bene con lui. Personalmente tendo a rapportarmi con rispetto verso le persone più grandi di me, e anche adesso che lui è il nostro vice allenatore abbiamo un bel rapporto, molto professionale.”
Come ti trovi invece con mister Campedelli?: “Col mister si lavora davvero bene. Ha idee molto chiare, una metodologia attenta e mi piace davvero lavorare con lui. Ultimamente mi sta provando come terzo difensore a sinistra tra i 3 centrali, ed è un ruolo che in passato ho già fatto: mi ci trovo bene”
Che tipo di stagione stai vivendo a Forlì? “Da quando sono arrivato, abbiamo vissuto una prima parte positiva per quanto riguarda i risultati, ma in seguito si sono susseguite situazioni dove niente andava come doveva. Con i miei compagni ci siamo parlati nello spogliatoio, e quello che ne è uscito è che ognuno deve cercare di dare tirare fuori il massimo da se stesso: la squadra ha bisogno delle potenzialità di tutti. In biancorosso mi trovo benissimo, adoro questa città e vogliamo risollevarci a tutti i costi nei prossimi impegni”
Sappiamo, infine, che anche fuori dal campo ti piace darti da fare: “Diciamo che mi piace impiegare al meglio il mio tempo libero. Sono laureato in economia, e ho iniziato da poco la magistrale, che spero di riuscire a terminare in breve tempo. La giornata di un calciatore è composta di molto tempo libero e ho voluto portare avanti un interesse, così ho deciso di intraprendere anche questa strada. Non so ancora come potrà tornarmi utile in futuro, ma penso che sia un’ attività molto utile a livello personale”
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