fbpx

L’intervista della settimana a… Stefano Ferrario!

31 Gennaio 2019

Abbiamo intervistato oggi il nostro roccioso difensore centrale, Stefano Ferrario. Arrivato a Forlì a novembre, Stefano ci ha parlato della sua storia, dell’impatto positivo che ha avuto a Forlì, e ci ha raccontato qualche aneddoto riguardante la sua lunga carriera. Nato Rho il 23 marzo 1985, Stefano ha disputato più di 200 presenze tra i professionisti in carriera, giocando anche 3 stagioni in Serie A con le maglie di Lecce e Parma.
 
Ciao Stefano! Raccontaci come è nata la tua passione per questo sport e dove hai mosso i primi calci:
“Ciao a tutti i tifosi biancorossi! Ho iniziato a giocare a calcio quasi per caso. Da piccolo praticavo anche il karate, ma poi ho seguito qualche amico e ho iniziato a giocare in una squadra della mia città, l’A.C. Airoldi. Dopodiché sono stato preso dal Torino Club, società dove è cresciuto anche Marco Parolo. Lì ho giocato per 2 anni, e poi sono stato acquistato dall’ Inter. Ricordo che inizialmente giocavo come esterno d’attacco, perché non ero ancora particolarmente alto. In seguito sono stato prelevato dal Como, a 13 anni, dove mi sono consacrato come difensore centrale e dove ho svolto tutte le giovanili fino ad approdare in prima squadra. Durante la mia esperienza a Como sono stato convocato anche nelle nazionali giovanili Under 18, 19 e 20”.
 
Parlaci della tua esperienza in Serie A, ci sei arrivato per la prima volta a 25 anni:
“Sì, con il Lecce la prima volta. Dopo la vittoria del campionato di Serie B, il primo anno in massima serie ho giocato con continuità: mister De Canio mi diede molta fiducia. Al termine della stagione 2010-2011, quella dove abbiamo battuto 2 a 0 la Juventus in casa, mi sono rotto la mandibola, proprio durante quella magica partita, e dopo un mese mi hanno informato che mister Prandelli voleva addirittura convocarmi in nazionale per la preparazione agli europei. Purtroppo durante la mia carriera alcuni infortuni mi hanno fermato sul più bello…”
 
Chi è stato l’ avversario più forte che hai affrontato, e chi il compagno migliore con cui hai giocato?:
“Sicuramente è Ibrahimovic il più forte che ho fronteggiato. Per quanto riguarda i miei compagni, penso a Cuadrado e Jimenez a Lecce, Giovinco e Jaime Valdès a Parma, sono tutti dei fenomeni. In particolare Cuadrado quando mi puntava in allenamento aveva una velocità impressionante, se lo fermavo durante un contrasto, succedeva per caso e non perché ero stato bravo!”
 
In questo momento ci troviamo in una posizione di classifica che non ci soddisfa. Ti sei mai trovato in una situazione simile in carriera? Come si fa a risollevarsi?
“Ricordo di aver vissuto una stagione simile a Catania nel 2015. Avevamo allestito una squadra molto forte, ma partivamo con 12 punti di penalità. La società ebbe più tempo delle rivali per fare mercato in estate, ma arrivarono giocatori forti che non avevano fatto alcun ritiro. Le prime settimane andarono bene, ma dopo qualche tempo facemmo molta fatica: abbiamo perso molte partite, i tifosi ci chiedevano continuamente di più, ma alla fine ci siamo salvati all’ultima giornata. Le peculiarità che riscontro col mio Forlì sono quelle di una squadra forte ma che non si deve cullare su questa consapevolezza. Dobbiamo pensare che non saranno le giocate dei singoli a risollevarci, ma lo spirito di un gruppo unito verso un solo obiettivo”.
 
Come giudichi lo stato di forma della squadra?
“La mia impressione da quando sono arrivato è stata ottima. Vedo giocatori uniti vogliosi di chiudere bene la stagione, dobbiamo continuare a giocare con grinta. Il mister ci sprona ogni giorno e ci mette l’anima, è una persona schietta e grintosa e mi ci trovo molto bene. Anche i ragazzi più giovani in squadra come Croci e Gimelli si stanno impegnando molto e vogliono dare il loro importante contributo alla causa. Sono veramente dei buoni giocatori e devono acquisire ancor più personalità, col tempo ci riusciranno”.
 
Nonostante tu abbia girato molto per l’Italia, adesso abiti in Romagna. Ti vedi bene con i colori biancorossi addosso, anche in prospettiva futura?
“Vivo a Cervia con la mia famiglia, mi piacerebbe molto rimanere qui. Forlì è una dimensione ideale per me e spero di poter rimanere a lungo. Se in futuro ci saranno tutti i presupposti per farlo, ne sarei molto felice”.

In bocca al lupo per le prossime partite Stefano e Forza galletti!

©Forli FC 2020 - All right reserved - Privacy Policy - Cookie Policy - Sito realizzato da Axterisco The Web Company
magnifier
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram